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venerdì 27 marzo 2015

CARTELLONE SECONDA GIORNATA NAZIONALE TEATRO IN CARCERE




La Giornata Mondiale del Teatro festeggia il suo 53esimo anniversario con Krzysztof WARLIKOWSKI


“Viviamo davanti a crimini e conflitti che scoppiano ogni giorno in nuovi luoghi, persino più velocemente di quanto i media onnipresenti non riescano a seguire. Questi incendi diventano rapidamente noiosi e spariscono dalle cronache, per non tornare mai più. E ci sentiamo impotenti, inorriditi e circondati. Non siamo più in grado di innalzare torri, e i muri che ostinatamente costruiamo non ci proteggono da niente – al contrario, essi stessi chiedono una protezione e una cura che consumano gran parte della nostra energia vitale. Non abbiamo più la forza per cercare di intravedere ciò che sta oltre il cancello, al di là del muro. E questo è esattamente il motivo per cui il teatro dovrebbe esistere e il luogo dove dovrebbe cercare la sua forza. Per gettare uno sguardo laddove è vietato guardare.” Sono solo alcune delle parole che il regista polacco Krzysztof WARLIKOWSKI rivolge quest’anno alla comunità mondiale teatrale in occasione della 53° Giornata Mondiale del Teatro che si celebrerà il 27 marzo, in tutto il mondo, con il coordinamento dei centri nazionali aderenti all’International Theatre Institute.
Istituita nel 1962 per iniziativa dell’ITI per sottolineare la diversità di questa forma d’arte e per promuovere il suo impatto sulle nostre società contemporanee, la Giornata Mondiale del Teatro, come è ormai tradizione,  festeggia il suo compleanno con un celebre artista. Quest’anno, il regista polacco Krzysztof Warlikowski, preceduto, negli anni scorsi, da un parterre eccezionale, da Jean Cocteau a Luchino Visconti, da Peter Brook a Vaclav Havel.
Tradotto in oltre 30 lingue, il Messaggio sarà diffuso attraverso il network ITI (circa 100 Centri Nazionali e numerosi membri cooperanti) e moltissime altre organizzazioni teatrali in tutto il mondo. Una grande mobilitazione della comunità delle arti performative, con eventi, spettacoli e attività teatrali che si svolgeranno contemporaneamente in tutto il mondo.
Come noto, l’International Theatre Institute, unica organizzazione non governativa, operante in ambito culturale, in relazioni formali con l’Unesco, viene fondato nel 1948 a Praga da esperti di teatro e danza dell’Unesco, con l’obiettivo precipuo di sviluppare pratiche di cooperazione tra artisti e istituzioni teatrali a livello internazionale, per consolidare collaborazioni tra operatori culturali di tutto il mondo e favorire il dialogo interculturale. Oltre alla Giornata Mondiale del Teatro del 27 marzo, una delle più note iniziative promosse a livello mondiale, vi sono anche l’International Dance Day (29 aprile) e il Theatre of Nations.
Internazionalizzazione della scena e partnership internazionali, grazie a un lavoro di rete e di relazioni tra i Centri nazionali, sono dunque le parole d’ordine prioritarie dell’ITI, e lo sono anche dell’ITI Italia, diretto da Fabio Tolledi, fortemente orientato verso un lavoro di relazione e scambio con la rete mondiale dei 99 centri ITI.
KRZYSZTOF WARLIKOWSKI
Krzysztof Warlikowski (Polonia, 1962) è tra i più importanti registi europei della sua generazione. In collaborazione con la scenografa Małgorzata Szczęśniak, Warlikowski crea eccezionali immagini teatrali. Nel lavoro, il metodo da lui adottato prevede che gli attori scandaglino gli angoli più reconditi della loro creatività. Nella sua opera di regista, ha creato nuovi modi di mettere in scena Shakespeare, ha effettuato interpretazioni rivoluzionarie di tragedie greche, ma è noto anche per le sue regie di autori contemporanei. La sua produzione “Cleansed” di Sarah Kane, nel 2002, ha riscosso successo al Festival d’Avignone e al Festival de Théâtre des Amériques di Montreal, rappresentando un momento decisivo per la presenza internazionale di Warlikowski.
Dal 2008 è direttore artistico del Nowy Teatre di Varsavia, dove ha diretto, fino ad oggi, quattro spettacoli basati su adattamenti: “(A)pollonia” (2009), “The End” (2010), “African Tales by Shakespeare” (2011) e “Kabaret warszawski” (2013). Attualmente lavora all’adattamento teatrale di “A la recherche du temps perdu” de Marcel Proust. Al Nowy, Warlikowski ha creato una visione personale del ruolo e del posto del teatro nella società, coinvolgendo gli spettatori nel dibattito. Il suo motto per il teatro è diventato: «Fuggire dal teatro». Le produzioni teatrali di Warlikowski sono state presentate in occasione dei maggiori festival, tra cui: Festival di Avignone, Festival Prensa de Otoño di Madrid, Festival Internazionale di Edimburgo, Wiener Festwochen, Festival Next Wave BAM di New York, Festival di Atene, Festival Internazionale del teatro di Santiago a Mil in Cile, Festival Internazionale PoNTI a Porto, XXI Festival delle arti di scena di Seul in Corea del Sud, Festival BITEF a Belgrado.Il lavoro di Krzysztof Warlikowski tocca anche l’opera. Warlikowski ha curato regie nei più grandi teatri d’opera, tra cui La Monnaie di Bruxelles, l’Opéra National di Parigi e la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera. Nella sua attività di “riteatralizzazione” dell’opera, egli è percepito come un regista d’opera rivoluzionario. Tra le opere liriche messe in scena: “Iphigenia in Tauride”, “The Makropulos Affair”, “Parsifal”, “The Woman without the Shadow”, “Medea”, “Lulu” e, di recente, “Don Giovanni”.
Krzysztof Warlikowski ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio del sindacato francese dei critici teatrali, per la produzione di “Cleansed” di Sarah Kane del 2003, giudicato la migliore produzione in lingua straniera presentata in Francia nella stagione 2002/03. Nel 2008 i critici francesi hanno premiato anche “Angels in America”. La sezione dei critici teatrali dell’International Theatre Institute-Unesco della Poloinia lo ha premiato per aver fatto conoscere all’estero la cultura teatrale polacca. Nel 2006, riceve a Mosca il prestigioso premio Meyerhold, e nell’aprile 2008, a Salonicco, il X Premio Europa “Nouvelles réalités théâtrales”. Nel maggio 2008 il New York’s Village Voice consegna a Warlikowski l’Obie Award per la regia di “Krum” di Hanoch Levin, presentato in occasione del 25° Next Wave Festival del BAM. Nel 2011, in Russia, riceve il premio “Golden Mask” per il miglior spettacolo straniero con “(A)pollonia”, produzione del Nowy Teatre. Nel maggio 2012 la giuria internazionale del Diagilev Award di Perm, presieduta da Gérard Mortier, premia il Nowy Teatre per la pièce “African Tales by Shakespeare”. Nel 2013 viene conferita a Warlikowski l’onorificenza francese di Commandeur des Arts et Lettres.
Traduzione: Maria Elena Tondi
GLI APPUNTAMENTI PREVISTI IN ITALIA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO:
Luogo: Teatro Paisiello, LECCE
Il 27 marzo a partire dalle h.18 il Teatro Paisiello aprirà le sue porte alla città, trasmettendo il Messaggio Internazionale scritto quest’anno da Krzysztof Warlikowski e proponendo delle immagini video sul teatro e la giornata mondiale. Per dare testimonianza, per raccontare e continuare a immaginare ancora nuovi spazi e nuovi incontri. Alle ore 22 Astràgali Teatro porterà in scena il recital Mafia Blues, di e con Fabio Tolledi e il gruppo musicale In Sintesi. Ingresso libero.
Luogo: Università, URBINO
Martedì 31 marzo alle ore 21.00 al Teatro La Vela (Collegi Universitari) va in scena “America”, performance del Teatro Universitario Aenigma diretta da Francesco Gigliotti. Liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Franz Kafka. Ingresso Libero
Luogo: Teatro di Strada Fontesecco 88 – Casa Circondariale, PESARO 
Sabato 7 marzo dalle 10.00 e alle 11.00 va in scena “Appeso a un filo”, spettacolo di marionette della Compagnia Di Filippo Marionette di e con Remo Di Filippo. Iniziativa a favore della popolazione detenuta. Martedì 17 e mercoledì 18 marzo ci saranno 3 repliche in orari diversi a favore della popolazione detenuta. Giovedì 19 e sabato 21 marzo ore 10.00 ci saranno 2 repliche a favore delle scuole di Pesaro autorizzate all’ingresso di “Davanti alla legge”, spettacolo teatrale della Compagnia Lo Spacco e del Teatro Aenigma. Liberamente ispirato a Il Processo di Franz Kafka. Regia di Vito Minoia e Romina Mascioli
Per le iniziative legate alla 2° Giornata Nazionale di teatro in Carcere,  a cura dell’Associazione Aenigma, con il patrocinio dell’ITI Italia, venerdì 27 marzo alle ore 14.00 “Progetto Kafka”. Lettura del Messaggio Internazionale per la 53a Giornata Mondiale del Teatro Incontro con la Compagnia Lo Spacco, autrice dello Spettacolo “Davanti alla legge” e con  una delegazione della Scuola Media  “Galilei” di Villa Fastiggi che sta allestendo con la classe IIB  uno spettacolo ispirato a “La tana” di Franz Kafka, interagendo con la Compagnia Lo Spacco. Iniziativa rivolta a persone detenute in permesso lavorativo all’esterno del carcere e ad altri cittadini di Pesaro interessati, nell’ambito dell’azione “La Comunità accogliente” che il 27 marzo presenta una breve performance con alcuni allievi universitari di Urbino. Iniziativa a favore della popolazione detenuta e di pubblico autorizzato all’ingresso nella Casa Circondariale di Pesaro. Presentazione del Progetto Kafka (Pesaro, aprile-maggio 2015) a cura del Teatro Aenigma, diretto dal regista Francesco Gigliotti. Sul sito http://www.teatroaenigma.it è possibile scaricare il modulo per richiedere l’autorizzazione.
 Per maggiori informazioni sulla Giornata Mondiale del Teatro www.world-theatre-day.org,  o presso la Sede ITI Italia, Lecce, tel. 0832-306194.

MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO 27 MARZO 2015

The true masters of the theater are most easily found far from the stage. And they generally have no interest in theater as a machine for replicating conventions and reproducing clichés. They search out the pulsing source, the living currents that tend to bypassperformance hallsand the throngs of people bent on copying some world or another. We copy instead of createworlds that are focused or even reliant on debate with an audience, on emotions that swell below the surface. And actually there is nothing that can reveal hidden passions better than the theater.
Most often I turn to prose for guidance.  Day in and day out I find myself thinking about writers who nearly one hundred years ago described prophetically but also restrainedly the decline of the European gods, the twilight that plunged our civilization into a darkness that has yet to be illumined. I am thinking of Franz Kafka, Thomas Mann and Marcel Proust. Today I would also count John Maxwell Coetzee among that group of prophets.
Their common sense of the inevitable end of the world—not of the planet but of the model of human relations—and of social order and upheaval, is poignantly current for us here and now. For us who live after the end of the world. Who live in the face of crimes and conflicts that daily flare innew places faster even than the ubiquitous media can keep up. These fires quicklygrow boring and vanish from the press reports, never to return. And we feel helpless, horrified and hemmed in. We are no longer able to build towers, and the walls we stubbornly construct do not protect us from anything—on the contrary, they themselves demand protection and care that consumes a great part of our life energy. We no longer have the strength to try and glimpse what lies beyond the gate, behind the wall. And that’s exactly why theater should exist and where it should seek its strength. To peek inside where looking is forbidden.
“The legend seeks to explain what cannot be explained. Because it is grounded in truth, it must end in the inexplicable”—this is how Kafka described the transformation of the Prometheus legend.  I feel strongly that the same words should describe the theater. And it is that kind of theater, one which grounded in truth and which finds its end in the inexplicable that I wish for all its workers, those on the stage and those in the audience, and I wish that with all my heart.
Krzysztof Warlikowski
Translation: Philip Boehm
Supported by Theatre Communications Group and the U.S. Center of ITI
I veri maestri del teatro è più facile trovarli lontano dal palcoscenico. E in genere non hanno alcun interesse per il teatro come macchina che replica convenzioni e che riproduce cliché. I veri maestri del teatro cercano la fonte pulsante, le correnti viventi che tendono a oltrepassare le sale di spettacolo e le folle di persone curve a copiare un mondo o un altro. Noi copiamo, invece di creare mondi che si concentrino o che dipendano da un dibattito con il pubblico, dalle emozioni che si gonfiano sotto la superficie. Ma in realtà non vi è nulla che possa rivelare le passioni nascoste meglio del teatro. Il più delle volte mi rivolgo alla prosa per avere una guida. Giorno dopo giorno mi trovo a pensare a scrittori che quasi cento anni fa, hanno descritto profeticamente, ma anche in maniera misurata, il declino degli dei europei, il crepuscolo che ha immerso la nostra civiltà in un buio che deve ancora essere illuminato. Penso a Franz Kafka, Thomas Mann e Marcel Proust. Oggi vorrei anche includere John Maxwell Coetzee in quel gruppo di profeti. Il loro senso comune della inevitabile fine del mondo- non del pianeta, ma del modello delle relazioni umane- e dell’ordine sociale e del suo sconvolgimento, è di grande attualità per noi qui e ora. Per noi che viviamo dopo la fine del mondo. Che viviamo davanti a crimini e conflitti che scoppiano ogni giorno in nuovi luoghi, persino più velocemente di quanto i media onnipresenti non riescano a seguire. Questi incendi diventano rapidamente noiosi e spariscono dalle cronache, per non tornare mai più. E ci sentiamo impotenti, inorriditi e circondati. Non siamo più in grado di innalzare torri, e i muri che ostinatamente costruiamo non ci proteggono da niente- al contrario, essi stessi chiedono una protezione e una cura che consumano gran parte della nostra energia vitale. Non abbiamo più la forza per cercare di intravedere ciò che sta oltre il cancello, al di là del muro. E questo è esattamente il motivo per cui il teatro dovrebbe esistere e il luogo dove dovrebbe cercare la sua forza. Per gettare uno sguardo laddove è vietato guardare. “La leggenda cerca di spiegare ciò che non può essere spiegato. Poiché è radicato nella verità, deve finire nell’inspiegabile “- così Kafka descrive la trasformazione della leggenda di Prometeo. Sento fortemente che le stesse parole dovrebbero descrivere il teatro. Ed è quel tipo di teatro, che è radicato nella verità e che trova la sua fine nell’inspiegabile, che auguro a tutti i suoi lavoratori, quelli sul palco e quelli tra il pubblico, e lo auguro con tutto il mio cuore.
Krzysztof Warlikowski
Traduzione dall’inglese : Roberta Quarta – Centro Italiano International Theatre Institute

BIOGRAFIA KRZYSZTOF WARLIKOWSKI


Krzysztof Warlikowski (Polonia, 1962) è tra i più importanti registi europei della sua generazione. In collaborazione con la scenografa Małgorzata Szczęśniak, Warlikowski crea eccezionali immagini teatrali. Nel lavoro, il metodo da lui adottato prevede che gli attori scandaglino gli angoli più reconditi della loro creatività. Nella sua opera di regista, ha creato nuovi modi di mettere in scena Shakespeare, ha effettuato interpretazioni rivoluzionarie di tragedie greche, ma è noto anche per le sue regie di autori contemporanei. La sua produzione “Cleansed” di Sarah Kane, nel 2002, ha riscosso successo al Festival d’Avignone e al Festival de Théâtre des Amériques di Montreal, rappresentando un momento decisivo per la presenza internazionale di Warlikowski.
Dal 2008 è direttore artistico del Nowy Teatre di Varsavia, dove ha diretto, fino ad oggi, quattro spettacoli basati su adattamenti: “(A)pollonia” (2009), “The End” (2010), “African Tales by Shakespeare” (2011) e “Kabaret warszawski” (2013). Attualmente lavora all'adattamento teatrale di “A la recherche du temps perdu” de Marcel Proust. Al Nowy, Warlikowski ha creato una visione personale del ruolo e del posto del teatro nella società, coinvolgendo gli spettatori nel dibattito. Il suo motto per il teatro è diventato: «Fuggire dal teatro».
Le produzioni teatrali di Warlikowski sono state presentate in occasione dei maggiori festival, tra cui: Festival di Avignone, Festival Prensa de Otoño di Madrid, Festival Internazionale di Edimburgo, Wiener Festwochen, Festival Next Wave BAM di New York, Festival di Atene, Festival Internazionale del teatro di Santiago a Mil in Cile, Festival Internazionale PoNTI a Porto, XXI Festival delle arti di scena di Seul in Corea del Sud, Festival BITEF a Belgrado.
Il lavoro di Krzysztof Warlikowski tocca anche l’opera. Warlikowski ha curato regie nei più grandi teatri d'opera, tra cui La Monnaie di Bruxelles, l’Opéra National di Parigi e la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera. Nella sua attività di “riteatralizzazione” dell'opera, egli è percepito come un regista d'opera rivoluzionario. Tra le opere liriche messe in scena: “Iphigenia in Tauride”, “The Makropulos Affair”, “Parsifal”, “The Woman without the Shadow”, “Medea”, “Lulu” e, di recente, “Don Giovanni”.
Krzysztof Warlikowski ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio del sindacato francese dei critici teatrali, per la produzione di “Cleansed” di Sarah Kane del 2003, giudicato la migliore produzione in lingua straniera presentata in Francia nella stagione 2002/03. Nel 2008 i critici francesi hanno premiato anche “Angels in America”. La sezione dei critici teatrali dell'International Theatre Institute-Unesco della Poloinia lo ha premiato per aver fatto conoscere all'estero la cultura teatrale polacca. Nel 2006, riceve a Mosca il prestigioso premio Meyerhold, e nell'aprile 2008, a Salonicco, il X Premio Europa “Nouvelles réalités théâtrales”. Nel maggio 2008 il New York’s Village Voice consegna a Warlikowski l'Obie Award per la regia di “Krum” di Hanoch Levin, presentato in occasione del 25° Next Wave Festival del BAM. Nel 2011, in Russia, riceve il premio “Golden Mask” per il miglior spettacolo straniero con “(A)pollonia”, produzione del Nowy Teatre. Nel maggio 2012 la giuria internazionale del Diagilev Award di Perm, presieduta da Gérard Mortier, premia il Nowy Teatre per la pièce “African Tales by Shakespeare”. Nel 2013 viene conferita a Warlikowski l'onorificenza francese di Commandeur des Arts et Lettres.
Traduzione: Maria Elena Tondi   

Krzysztof Warlikowski is one of the most prominent European directors of his generation, born in Poland in 1962. In collaboration with scenic designer Małgorzata Szczęśniak, Warlikowski creates outstanding theatrical images. Through his work process, he leads his actors to reach the deepest layers of their creativity. He has created a new way of staging Shakespeare, his body of work contains also subversive interpretation of Greek tragedies, but he is also well known for his staging of modern authors. His 2002 production of Sarah Kane’s Cleansed at the Festival d’Avignon and the Festival de Théâtre des Amériques in Montreal received wide acclaim. It was a turning point for Warlikowski’s international presence.
Since 2008 he has been the Artistic Director of Nowy Teatr (New Theater) in Warsaw, where he has so far directed four shows based on multilayers text adaptation: (A)pollonia (2009), The End (2010), African Tales by Shakespeare (2011) and Kabaret warszawski (2013). Now he is working on stage adaptation of In Search of Lost Time by Marcel Proust. In Nowy Warlikowski created a very own thinking about the role and place of theatre in the society keeping on involving spectators into the debate. His headline for the theatre became: “Escape the theatre”.
Warlikowski’s theatre productions were presented at the most important festivals: Festival d’Avignon, Festival Prensa de Otoño in Madrid , Edinburgh International Festival, Wiener Festwochen, Next Wave Festival BAM in New York, Athens Festival, International Theatre Festival Santiago a Mil In Chile, International Theate Festival PoNTI in Porto, XXI Seoul Performing Arts Festival in South Korea, Festival BITEF in Belgrad.
A separate field of Krzysztof Warlikowski’s work involves opera. Warlikowski is directing in the greatest european opera houses including La Monnaie in Brussels, the Paris National Opera and Bayerische Staatsoper in Munich. In his attempt to “retheatralisation” of the opera he is perceived as one of the revolutionary opera director. He staged between others: Iphigenia in Tauris, The Makropulos Affair, Parsifal, The Woman without the Shadow, Medea, Lulu and recently Don Giovanni.
Krzysztof Warlikowski is a winner of numerous awards, including the Award of the French Theatre Critics' Union, both in 2003 for production of Sarah Kane's Cleansed, judged to be the best foreign language production to be presented in France during the 2002/03 season. In 2008 French critics awarded also Angels in America. He was honored by the Theatre Critics' Section of the Polish branch of the International Theatre Institute for popularizing Polish theatrical culture abroad. In 2006 he received the prestigious Meyerhold Award in Moscow, and in April 2008, the X Europe Prize “New Theatrical Realities” in Thessaloniki, Greece. In May 2008 New York’s Village Voice gave Krzysztof Warlikowski its Obie Award for the direction of Krum by Hanoch Levin, presented at BAM’s 25th Next Wave Festival. He was awarded a prize “Golden Mask” for the best foreign performance shown in Russia in 2011 for Nowy Teatr production (A)pollonia. In May 2012 Nowy Teatr was honored by the international jury chaired by Gerard Mortier of The Diagilev Award in Perm for the performance African Tales by Shakespeare. In 2013 he received a high French distinction of Commandeur des Arts et Lettres.